Dedico questo pezzo alla mia Cleopatra che è nata il 23 Giugno 2021 e ha attraversato il suo ponte il 10 luglio 2023.
Il mese di novembre è di festeggiamenti in casa perché è il compleanno di mia figlia e lo scorso anno Cleopatra era con noi. Quest’anno lei non ci sarà. Festeggeremo con Luce.
Chi era Cleopatra?
Cleo era solo un cucciolo di golden quando l‘ho vista per la prima volta.
Non era nei miei più lontani pensieri.
Proprio non la volevo .
Non ho mai avuto un cane e nemmeno nella mia famiglia di origine, quella di mio marito, le mie zie e perfino amici. Ho praticamente vissuto 47 anni senza immaginare e voler immaginare un cane in casa.
Io, anche per il tipo di vita che facciamo da quasi 2 decenni, ero sempre stata contraria all’ipotesi di fare questa vita da girovaga con un cane. Mio marito da sempre accarezzava l’idea. Poi si è aggiunta mia figlia. La razionalità però ha sempre prevalso perché oggettivamente i nostri frequenti spostamenti non erano l’ideale anche con un cane al seguito, soprattutto se di taglia medio-grande.
Poi è arrivata lei. Cleopatra. Grandi battaglie con mio marito e mia figlia che invece l’hanno proprio cercata. Chissà perché con il trasferimento al Cairo, 3 anni fa, loro avevano deciso che era il momento gusto per un cane nonostante i mie continui “no!”.
Vi dirò di più. Molto di più: vedere un umano sbaciucchiare un cane, trattarlo come un suo pari, parlargli e perfino piangere non lo contemplavo proprio. Lontana dal giudizio, come cerco di fare sempre, semplicemente non lo comprendevo.
Invece questa estate ho versato lacrime amarissime perché, dopo solo due anni, Cleo se ne è andata. In modo dolorosissimo di cui, mi perdonerete, non ho voglia di parlare. Ancora non è semplice e forse non lo sarà mai.
Invece so che molti di voi che ci leggono sanno cosa ho provato e provo ancora.
Un dolore che non credevo possibile per la perdita di un cane.
Per accettare Cleopatra in casa ci ho messo 5 mesi. Facevo quello che era necessario per tenere la casa in ordine ma non giocavo con lei, non amavo la sua presenza, mi era di impiccio mentre lavoravo nel mio studio e mi sembrava di dovermi occupare delle stesse esigenze di un neonato.
Poi…all’improvviso…la magia. Ricordo esattamente il momento: il primo Natale del nostro trasferimento abbiamo pensato di fare salti mortali e rientrare per 10 giorni in Italia. Cleo mi mancava ma non lo volevo ammettere. Al nostro rientro lei festosa come sempre e io in uno strano turbinio di emozioni positive. Da quel rientro a Natale 2021 è scattato una ricerca reciproca di compagnia e di abitudini tra me e lei. Il caffè il pomeriggio con Cleopatra vicino, le mie lezioni in studio con lei sul tappeto , allungarle qualcosa da mangiare mentre cucinavo, il buongiorno a correre giù per le scale a darle il cibo, le passeggiate io, lei e mio marito. E molto, molto altro!
Ho cominciato a volerla sempre più vicino a me.
Il divano, prima intoccabile, era il nostro rifugio. Lei riusciva a stare lì tranquilla accanto a noi volendo solo qualche carezza o una zampa nella mano.
Sul letto di mia figlia, anche quello intoccabile fino a poco prima, le era permesso salire.
Era dolce e molto calma. Una golden retriever doc anche se non amava riportare indietro la palla. Ma quante corse per prenderla!
La conoscevano tutti nel quartiere in cui viviamo, qui al Cairo. Tutti ci sono stati vicini con messaggi sinceri quando hanno saputo che se ne era andata così giovane.
Era velocissima e quando ci si incontrava con altri amici con cani li batteva tutti sul tempo se c’era da correre.
Era molto snella. Non era una mangiona.
Cleo aveva amore da distribuire a tutti.
Quante volte ha consolato mia figlia!
Era davvero incredibile come capisse i miei momenti di preoccupazione, come si accorgesse che versavo qualche lacrima. Mi leccava o semplicemente si accucciava ai mei piedi e mi guardava.
Le feste quando entravamo a casa poi erano incontenibili. Scivolava sul parquet per venirci incontro ma non si arrendeva, si rialzava e ci saltava addosso.
Non doveva andare così. Non me ne faccio una ragione. Se rifletto su tutto questo ancora la ringrazio perché è venuta fuori una Valeria sconosciuta a me stessa. Grazie a lei mi sono scoperta capace di qualcosa inimmaginabile e non comprensibile fino a soli 3 anni fa.
I mesi estivi sono stati piuttosto oscurati da questo senso di dolore e mancanza e al mio rientro al Cairo sono stata io a proporre di prendere un altro cane. In famiglia mi hanno tutti scrutata perché, pur avendo vissuto tutti lo stesso senso di dolore, mio marito e mia figlia non si aspettavano una simile idea da me. Eppure ero davvero convinta.
Così è arrivata Luce.
Un nome semplice e corto ma di grande significato per noi. Lo abbiamo scelto tutti e quattro insieme pensando inizialmente e di nuovo un nome egiziano. Ma nulla. Nessun nome era ed è bello come Cleopatra e nessuno sarà Cleopatra di nuovo.
Luce ci ha di nuovo stravolto la vita. Io, che non avevo praticamente vissuto i primi 5 mesi di Cleo, mi sono e sto occupando di Luce con il pensiero quasi quotidiano ancora a Cleo.
Adoro Luce e a volte la chiamo Cleo.
Mi manca Cleopatra? Si.
Piango per Cleopatra? Ancora si.
Penso a come poteva essere? Purtroppo si.
Ma poi guardo Luce, cucciola pelosa, con le sue espressioni così intelligenti, con gli occhi dolci e con il suo abbaiare comunicativo ormai decifrabile e chiaro per me. Penso che prima o poi riuscirò a pensare a Cleopatra in maniera diversa, non so ancora come e quando ma sicuramente Luce in tutto questo ha senso. Luce non è una sostituzione di Cleopatra ma ne è la sorellina. Mi piace pensare così. Ora entrambe hanno un posto nel mio cuore che, grazie a Cleopatra, si è fatto più grande.
Ciao Cleopatra
Ben venuta in famiglia Luce.
Valeria, Il Cairo
Valeria ti abbraccio.
Nella nostra famiglia è entrata una micia un anno fa, non da me voluta, e ora non posso proprio pensare alla nostra vita senza di lei
Grazie Fede. Piano piano passerà…
Mi hai fatto commuovere! Grazie infinite per la condivisione!
Grazie a te di aver letto e “sentito”. A presto.